Nomadi digitali in Italia: guida completa al nuovo visto

Il fenomeno dei nomadi digitali sta crescendo esponenzialmente e l'Italia, con la sua ricca storia, cultura e paesaggi mozzafiato, è diventata una delle mete più ambite sia dai lavoratori digitali nostrani, sia (soprattutto) per quelli stranieri. Abbiamo trattato l’argomento  in questo articolo sulle nuove opportunità per i nomadi digitali nel 2024, ma oggi vogliamo concentrarci su un aspetto istituzionale del fenomeno: per venire incontro a questa nuova tendenza, infatti, è stato introdotto un nuovo visto per nomadi digitali stranieri, un permesso di soggiorno pensato per facilitare l'ingresso e la permanenza di lavoratori digitali provenienti da tutto il mondo che desiderano vivere e lavorare in Italia per periodi prolungati.

 

Il nuovo visto per i nomadi digitali stranieri in Italia

Il nuovo visto non solo offre l'opportunità di esplorare il paese mentre si lavora da remoto, ma include anche una serie di benefici fiscali che lo rendono particolarmente attraente. Tra i vantaggi, troviamo agevolazioni fiscali specifiche per i lavoratori qualificati e la possibilità di estendere il permesso ai familiari stretti. Questa iniziativa rappresenta un passo avanti significativo nell'adattamento del sistema italiano alle esigenze dei lavoratori moderni e digitali, promuovendo al contempo un flusso costante di talenti internazionali verso il nostro Paese. Inoltre – cosa non banale qui da noi - i requisiti e le regole per disciplinare l’ingresso dei lavoratori a distanza stranieri e per ottenere il visto sono chiari e ben definiti, rendono così il processo relativamente semplice per chiunque soddisfi le condizioni necessarie. Con questo nuovo approccio, l'Italia mira a diventare una destinazione di riferimento per i nomadi digitali di tutto il mondo.

 

Come ottenere un visto per nomadi digitali in Italia?

Ottenere un visto per nomadi digitali in Italia richiede alcuni passaggi specifici: anzitutto è necessario dimostrare di essere un lavoratore remoto con un contratto stabile o di possedere una propria attività online. Questo può includere freelancer, consulenti, imprenditori digitali e altri professionisti che lavorano prevalentemente tramite internet. Inoltre, occorre fornire la prova di un reddito sufficiente a mantenersi durante il soggiorno in Italia, generalmente attraverso estratti conto bancari o documenti fiscali recenti.

La richiesta del visto può essere effettuata presso il consolato italiano nel proprio paese di residenza, ma è fondamentale presentare documentazione dettagliata che includa il contratto di lavoro remoto o i documenti aziendali, una lettera di motivazione che spieghi le ragioni del soggiorno in Italia e una polizza assicurativa sanitaria valida per la durata del soggiorno. Inoltre, potrebbe essere richiesto di dimostrare l'avvenuta prenotazione di un alloggio o l'intenzione di trovare una sistemazione adeguata al proprio arrivo – per i digital worker che hanno scelto l’Abruzzo, le residenze Smart and Sea a Tortoreto rappresentano un punto di riferimento strategico sul territorio.

Una volta approvata la domanda, verrà rilasciato un visto temporaneo che consente l'ingresso in Italia. Infine, al momento dell'arrivo è necessario registrarsi presso le autorità locali e ottenere un permesso di soggiorno, ma questo processo varia leggermente a seconda della città o regione italiana scelta come destinazione. Ricordiamo che l'Italia offre diverse mete attraenti per i nomadi digitali, tra cui il suggestivo Abruzzo, noto per le sue opportunità di coworking e paesaggi mozzafiato. Non a caso anche Fano Adriano, provincia di Teramo, ha promosso nuove forme di residenzialità per i lavoratori digitali, offrendo così nuove possibilità di sviluppo economico nel territorio.

 

Quali categorie di lavoratori si qualificano per il visto per nomadi digitali in Italia?

Il visto per nomadi digitali in Italia è pensato per una varietà di professionisti che possono svolgere il loro lavoro da remoto. Tra le categorie principali che si qualificano per questo tipo di visto troviamo i freelance e i liberi professionisti, come sviluppatori software, graphic designer, copywriter e consulenti di marketing digitale. Anche i lavoratori dipendenti di aziende straniere che operano in settori come IT, marketing, finanza e customer service possono richiedere il visto, a condizione che possano dimostrare un rapporto di lavoro stabile e continuativo con il datore di lavoro estero.

Inoltre, sono inclusi anche gli imprenditori digitali e i fondatori di startup tecnologiche che gestiscono le loro imprese interamente online. I creatori di contenuti, come blogger, youtuber e influencer sui social media, rientrano  tra le categorie qualificate, purché possano dimostrare un reddito sufficiente tramite contratti o dichiarazioni fiscali. Questo visto offre un'opportunità unica per i lavoratori digitali stranieri di vivere e lavorare in Italia, godendo della sua ricca cultura e delle sue bellezze naturali mentre svolgono le loro attività professionali.

 

Durata del permesso di soggiorno e ricongiungimento familiare

Il permesso di soggiorno per nomadi digitali in Italia ha una durata iniziale di un anno, con la possibilità di estenderlo per periodi successivi fino a un massimo di cinque anni. Questa flessibilità consente ai lavoratori digitali di pianificare il loro soggiorno in Italia in base alle esigenze lavorative e personali. Inoltre, il visto per nomadi digitali prevede anche la possibilità di richiedere il ricongiungimento familiare. Questo significa che i familiari diretti del titolare del visto possono ottenere un permesso di soggiorno per vivere insieme in Italia.

Le procedure per il ricongiungimento familiare sono semplificate rispetto ad altri tipi di visti, facilitando così l'integrazione delle famiglie dei nomadi digitali nel tessuto sociale italiano. I familiari che possono beneficiare del ricongiungimento includono coniugi, partner registrati, figli minorenni e genitori a carico. Per ottenere il permesso di soggiorno per i familiari, è necessario dimostrare la disponibilità di un alloggio idoneo e sufficienti risorse economiche per mantenere l'intera famiglia durante il periodo di permanenza in Italia.

 

Quali benefici fiscali può ottenere un digital nomad visa?

Ottenere un visto per nomadi digitali in Italia comporta vari benefici fiscali che possono rendere questa destinazione particolarmente attraente per lavoratori da remoto. Innanzitutto, i nomadi digitali possono accedere a specifiche agevolazioni fiscali, tra cui la possibilità di usufruire del regime dei Lavoratori impatriati. Questo regime consente una riduzione significativa dell'imponibile fiscale, spesso fino al 70% per i primi cinque anni di residenza in Italia. Inoltre, coloro che si trasferiscono in determinate regioni del Sud Italia, come l'Abruzzo, possono beneficiare di ulteriori detrazioni fiscali.

 

Un altro vantaggio rilevante è l'accesso a una rete di coworking altamente sviluppata e conveniente, soprattutto in regioni emergenti come l'Abruzzo. Questi spazi non solo favoriscono la produttività ma permettono anche di entrare in contatto con altri professionisti del settore digitale, creando opportunità di networking e collaborazione. Infine, il costo della vita in molte città italiane è inferiore rispetto ad altre metropoli europee, consentendo ai nomadi digitali di vivere comodamente senza dover affrontare spese eccessive, ma con una qualità della vita molto alta, spesso superiore anche alle aspettative.

 

Qui il decreto interministeriale che disciplina ingresso e soggiorno in Italia dei lavoratori a distanza.

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